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Il riscaldamento globale alimenta il dissesto idrogeologico?

lentepubblica.it • 16 Ottobre 2015

cambiamenti-climaticiGoverni a COP21 non sottovalutino la minaccia. In Italia urgente Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Nubifragio a Cassino, bomba d’acqua e allagamenti a Pistoia e Pisa, danni per il maltempo in Molise, allerta a Roma e nel grossetano: il bollettino di oggi.

 

Ieri toccava a Viareggio, lo scorso fine settimana alla Sicilia con fiumi esondati e trombe d’aria e alla Calabria colpita da temporali, vento forte e tromba d’aria in provincia di Crotone. La Calabria è stata già pesantemente colpita da un violento nubifragio ad agosto. A settembre la violenza delle precipitazioni e delle conseguenti alluvioni si abbatteva su Piacenza e il piacentino.

 

A ottobre era allerta meteo di livello rosso in Sardegna, con Olbia e la Gallura allagate. Piove e le nostre città si allagano. Quasi sempre. Sempre più spesso. L’Italia è colpita, infatti, da fenomeni atmosferici sempre più intensi, frequenti e localizzati, che ormai ogni anno provocano alluvioni, smottamenti e frane, e sono le conseguenze del riscaldamento globale in atto.

 

Nel nostro Paese, mettono in pericolo la vita delle persone e sotto pressione un territorio già in larga parte a rischio idrogeologico e reso vulnerabile dal crescente consumo di suolo e dagli errori di un’urbanizzazione senza regole.

 

Solo a contare quanto accaduto in città, sono circa 140 i principali fenomeni meteorologici estremi che hanno provocato danni dal 2010 a oggi (consultabili sulla mappa di Legambiente del rischio climatico nelle città italiane su http://www.planningclimatechange.org/atlanteclimatico/ ).

 

I danni legati alle emergenze idrogeologiche degli ultimi 16 mesi ammontano a 7,9 miliardi di euro, secondo i dati di Italia Sicura, e da maggio 2013 sono stati aperti 40 stati di emergenza, di cui 14 ancora in corso. Ma la minaccia rappresentata dall’innalzamento della temperatura del pianeta continua a essere sottostimata e gli interventi a tutela del territorio sono prevalentemente interventi puntuali di difesa passiva, scarsamente efficaci. È indispensabile, invece, che le azioni di adattamento e la riduzione del rischio idrogeologico procedano insieme.

 

“E’ urgente definire un Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici – dice il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – che contenga indicazioni concrete per mettere in sicurezza le persone e adattare i territori e le città. Il nostro governo deve cambiare le priorità di interventi e investimenti in questo senso. Perché l’intensità e l’andamento delle piogge, gli episodi di trombe d’aria e di ondate di calore stanno accelerando con il riscaldamento globale e assumendo caratteristiche in parte nuove.

 

Le conseguenze di un ulteriore crescita della temperatura del pianeta, se non si riuscirà a contenerla almeno entro i due gradi centigradi, sono molto rischiose. Per questo è imprescindibile ridurre le emissioni di gas serra e investire per la messa in sicurezza dei territori. Due obiettivi fondamentali che devono essere fissati in modo obbligatorio nell’accordo internazionale che uscirà dalla Conferenza sul clima di Parigi”. Per costruire una forte mobilitazione sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici in vista della COP21, Legambiente e molte altre organizzazioni hanno creato la Coalizione italiana per il clima.

Fonte: Legambiente
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